Il 2 Dicembre 2010 sia Google che Bing hanno confermato, in un intervista di Danny Sullivan di SEOmoz che i links condivisi tramite Facebook e Twitter hanno un impatto diretto sul posizionamento nelle SERP. Questo è stato da sempre sospettato dagli esperti SEO, ma ora è arrivata la conferma ufficiale. Riporto qui la traduzione di parti dell’intervista rilasciata e dei commenti fatti da Randfish su SEOMoz.
Danny Sullivan: Se un articolo viene retwittato o riportato diverse volte in Twitter, lo considerate come un segnale di ricerca di link no-nofollow che deriverebbero naturalmente da questo?
Bing: Noi diamo un’occhiata all’autorità sociale di un utente . Vediamo quante persone segui, quante ti seguono, e questo può contribuire ad aumentare leggermente il peso nella SERP. Ovviamente influenza maggiormente la Bing Social Search, dove i tweets delle persone più autorevoli occupano costantemente le prime pagine.
Google: Sì, lo usiamo come un segnale. E’ usato come segnale sia per i posizionamenti organici che per le news. Lo usiamo anche per potenziare le news globali segnando quante persone hanno condiviso un articolo.
Danny Sullivan: Cercate di calcolare l’autorità di qualcuno che twitta? Cercate di capire di chi si tratta?
Bing: Sì. Calcoliamo l’autorità di qualcuno che twitta. Per persone pubbliche o editori associamo i loro tweets a chi sono realmente. Per esempio per le query con nomi propri.
Google: Sì calcoliamo ed usiamo la la qualità di un autore. Noi non sappiamo chi sia realmente nella vita reale 🙂
Danny Sullivan: Calcolate quindi il peso di un link anche in base alla persona che lo twitta?
Bing: sì.
Google: Sì, usiamo questo parametro, specialmente per la sezione “Top links” della Google Realtime Search. L’autorità di un autore è indipendente dal PageRank, ma è attualmente solo usata in modo limitato nelle ricerche ordinarie.
Possiamo cercare di dedurre alcune considerazione quindi che fanno i motori di ricerca riguardo al social sharing.
- Diversità di fonti – avere 50 tweets di un link da un solo account non è lontanamente comparabile all’avere 50 tweets unici da 50 account diversi.
- Tempo – il fatto che ad esempeio un articolo vecchio venga retwittato o condiviso è indice di valore e rilievo che si protraggono nel tempo. Tendenzialmente infatti la condivisione avviene per articoli recenti.
- Contenuto circostante – i messaggi che accompagnano il link dovrebbero darei ai motori informazioni sostanziali riguardo alla rilevanza e al messaggio dell’articolo. Soprattutto su twitter dovrebbe sopperire alla mancanza di anchor text.
- Livello di interazione – la quantità di click, retweets, mi piace ecc… potrebbe certamente impattare su quanto peso viene dato al link.
Possiamo probabilmente anche fare alcune deduzioni riguardo all’Autore e all’Autorità sociale nel contesto della condivisione per Google/Bing:
- Quantità di Amici/Follower – come i links, è valida la teoria “di più è meglio”, sebbene ci potrebbero essere degli accorginemtni da predere; profili di bassa qualità, bot, account non autentici probabilmente verrebbero filtrati.
- Importanza di Amici/Followers – gli amici/followers che hai, probabilmente come le sorgenti dei tuoi link, giocano probabilmente un ruolo. Guadagnare follower “autoritari” permetterà anche a te di diventarlo.
- Analisi del rapporto Amici/Followers– Un interessamento reale nell’attività di following non limitata solo ad uno scambio di favori potrebbe rientrare nei parametri che riguardano l’autorità. Se hai 100mila follower e di questi 99mila sono persone che segui, probabilmente non fa di te una figura autorevole come in un rapporto 100mila a 5mila che probabilmente retwittano, cercano e condividono intensamente.
- Focus sul Messaggio / Rilevanza – Probabilmente è da considerare il fatto che se un esperto SEO twitta una notizia di una celebrità, questa avrà minor peso di un tweet riguardo ad una risorsa di webmarketing.
- Influenza – Sospetto che sia Google che bing fanno un buon lavoro nell’associare autori sociali con i siti/domini di cui sono parte. Se ad esempio @randfish twitta dei link verso seomoz, questo avrà probabilmente meno peso che non link verso altre fonti esterne a seomoz di cui randfish fa parte.
Queste riflessioni rappresentano unicamente la mia opinione (di Randfish ndr.), E seppur quanto citato è facile che venga considerato, ci sono molti altri parametri sconosciuti che vengono interpellati, e non listati sopra. Con il tempo probabilmente scopriremo di più riguardo all’impatto sociale del social sharing sul posizionamento e potremo meglio combinare il SEO con il social media marketing.