Sono tempi di grande frenesia per il nostro mondo web.

Già, come se fosse una novità dirai.

Eppure in questa corsa affascinante ed appassionante c’è qualcosa che sfugge continuamente alle logiche di lavoro reali in cui, webdesigner e front-end-developer, ci ritroviamo quotidianamente immersi. Sono io il primo a rimanere sbalordito dalle potenzialità sempre maggiori che offrono realtà come i CSS3 o jQuery stesso… quando sono seduto sulla sedia della mia scrivania a deliziarmi nelle mie passioni web.

Poi infatti ti alzi e ti ritrovi in ufficio a lavorare su progetti importati, che vanno al di là del semplice sitarello, e ti accorgi di come tante delle novità da cui sei affascinato non sono altro che bellissimi castelli di carta.

Per fare un parallelo fuori-tema, tutto questo mi ricorda l’idea dell’auto elettrica che abbiamo tutti da molti anni (ora pare che sia giunta l’ora di vedere realmente qualcosa in giro per strada), un gioiello tecnologico-ecologista, proiettato in un futuro però sempre ignoto, lontano dalla realtà. Ecco, è questa la stessa situazione che viviamo davanti all’introduzione delle novità di cui ho appena accennato sopra.

Ma veniamo al punto. Perchè fare queste considerazioni?

Plugins miracolosi che risolvono tutte le incopatibilità con browser datati

Non so se ti sia mai capitato, ma temo che se ti occupi realmente di webdesign ti chiederai semplicemente se sto scherzando, di dover scrivere fogli stile ad hoc per diversi browser. Certo, parlo di Internet Explorer.

Il tuo cliente ha appena accettato il classico discorso per cui “la fedeltà alle bozze grafiche non sarà esattamente la medesima che avremo su browser moderni“, eppure, sai già che dovrai passare ore ed ore solo per mettere a posto i problemi di layout che sorgono con i browser datati. E spesso, sei costretto a ricorrere continuamente a vecchie tecniche, impossibilitato ad usare nuovi selettori CSS, nuove proprietà e quant’altro.

Poi un giorno scopri che qualcuno dotato di infinita pazienza e senso sociale sviluppato, ha deciso di aiutarti, ha realizzato “il plugin JavaScript/jQuery” che ti risparmierà un sacco di ore di lavoro! “Wow, era ora“, dici tra te e te, e così cominci a concentrarti sul nuovo progetto carico di entusiasmo.

Scarichi quindi (le citazioni non sono casuali ma riprese da esperienze dirette) CSS3 Pie, Selectivizr e ie7.js. Chi non ne ha mai provato almeno 1?

In ordine sono 3 plugins che permettono di fornire per Internet Explorer:

  1. un buon supporto per gli effetti grafici CSS3 più noti- CSS3 Pie
  2. supporto ai nuovi selettori CSS3, o CSS2 ahimè (nth-child, last-child e via dicendo) – Selectivizr
  3. risoluzione di bug di layout e molto altro – ie7.js

Li hai già testati a casa nei momenti di relax provando una o due funzionalità, hai scoperto che funzionano “una meraviglia” e non vedevi l’ora di usarli…

Poi già che ci sei decidi di utilizzare il fantastico UI Kit CSS3 così da impressionare il tuo cliente! Icon Deposit CSS3 UI Kit (ne cito uno a caso visto stamane, ce ne sono migliaia), cosa vuoi che sia, 2 pulsantini ben stilizzati, fanno figo, usiamolo! No, quello non puoi proprio usarlo, perchè lo stai guardando con Chrome.

Non chiedo tanto… ma chi realizza questi Kit gratuiti pensi che “non mi interessa sapere cosa potrò fare tra 5 anni”, faccia quantomeno come i geniali ragazzi di Codrops che provano a realizzare delle fallback decenti dei loro capolavori… Torni quindi, dopo la prima imprecazione, alla normalità ed inizi a scrivere il tuo codice…

Eppure funzionava tutto benissimo…

Il dramma. Sei alla quinta pagina di una serie di templates per un portale complesso, stai facendo il controllo cross-browser ed inizi a scoprire che qualcosa non torna. Qualche proprietà non risponde più correttamente, cominci allora ad imprecare contro IE (pratica ormai riconosciuta come competenza reale indispensabile per la sopravvivenza in azienda) ed inizi a tentare di fixare a modo tuo.

Fixa di qua, fixa di là, ed intanto ti accorgi di come la forbice di tempo si comincia a stringere. Inizi a chiederti chi te l’ha fatto fare, poi l’idea. Disattiviamo i plugins-panacee! Zac, zac e zac. Magia. E’ quasi un miracolo, non credi ai tuoi occhi! Sì, c’è ancora qualcosina da aggiustare, il cliente si terrà i bordi quadrati, però tutto torna ad avere senso. Con qualche riga di css aggiuntivo per IE7 dovresti cavartela. E così con buona lena ricominci il solito processo di riempimento del file ie7.css. E tutto, come nel migliore dei film, torna a funzionare egregiamente.

C’è solo un piccolo dettaglio. La parte del “fixa di qua, fixa di là” potevi tranquillamente risparmiartela. E così gli idoli (non me ne vogliano) tanto osannati, ti accorgi essere individui spesso troppo lontani dalla reale realtà lavorativa in cui ti imbatti. Individui paragonabili a uomini di laboratorio che effettuano test sperimentali che non dovrebbero essere diffusi. Che inventassero un browser futuristico, dal quale gli altri possano attingere gli altri! Vivremmo tutti giorni più felici.

Insomma, a tutto questo ci aggiungiamo la lotta intestina tra i browser stessi, webkit che vuole monopolizzare IE, Opera che deve diventare il Social Browser di Zuckemberg, Mozilla che sventola la bandiera del “noi siamo quelli che lavorano gratis senza finanziamenti“.

E così ognuno, dietro la propria scusa, non fa altro che andare a braccetto con quelli che con i browser e le nuove proprietà ci giocano, illudendo gli occhi di clienti ed aziende in merito a possibilità non ancora realizzabili, permettendo la realizzazione di plugins e fix che non funzionano su larga scala e via dicendo. Sembra uno scenario apocalittico e senza senso, ma ben rispecchia quello che ogni giorno passa sotto i nostri occhi sognanti, di eroi dimenticati, che cercano quotidianamente di colmare un divario tecnologico decennale.